Il sentiero degli agrifogli giganti è un percorso che sembra uscire da un racconto fantasy ma tra le Madonie, qualsiasi fiaba sembra prendere vita tra i rami e le radici di questo piccolo continente naturale.
In questi monti infatti, per tutta una serie di fattori, si possono trovare a breve distanza piante che crescono nel centro Europa, nel nord Africa, nel Medio Oriente. Un’eccezionalità che avevano intuito i più autorevoli botanici del Settecento e Ottocento che qui condussero gran parte dei loro studi. Lojacono Pojero nell’introduzione alla sua monumentale opera in 5 tomi, “Flora Sicula”, pubblicata nel 1886, come a volersi giustificare per aver dedicato grande spazio alle Madonie scrisse che son’esse che dànno alla Flora Sicula quel lustro che giustamente gode fra le Flore mediterranee.
Francesco Maria Raimondo, tra i più autorevoli botanici contemporanei, scrive che
su appena il 2% della superficie dell’Isola – questa l’area occupata dalle Madonie – è concentrata oltre la metà delle specie che ne compongono la flora più evoluta consistente in circa 2600 piante differenti. Una modestissima area ospita quindi quasi lo stesso numero di specie presenti in altri territori del Mediterraneo quali l’Egitto, la Tunisia o l’Algeria.
Per chi ama il trekking, la possibilità di scoprire questo sentiero così unico al mondo, è l’occasione per una vacanza a stretto contatto con la natura.
Il sentiero degli agrifogli giganti parte dal Rifugio Crispi di Piano Sempria, tra i boschi di Castelbuono. Preso il Sentiero Natura che si snoda all’interno di un fitto bosco formato da leccio, roverella e agrifoglio, si raggiunge un imponente esemplare di roverella che, secondo alcune stime, ha otto secoli di vita. Continuando a salire nel fitto del bosco si arriva in un’area caratterizzata dalla presenza di piante di leccio che per i forti venti e i ripetuti morsi delle capre al pascolo, hanno assunto una strana forma a cono. Da qui in avanti, e in particolar modo dal Balzo del Gatto, si aprono vaste panoramiche verso il Tirreno, animato spesso dal profilo delle isole Eolie, i monti Nebrodi, il cono vulcanico dell’Etna.
Raggiunta una carrareccia si svolta a sinistra e superato un cancello, in breve si arriva a Piano Pomo, una delle aree naturalistiche più interessanti della Sicilia per la presenza di più di 200 piante di agrifoglio dalle notevoli dimensioni. Qui infatti caso rarissimo nel mondo, la pianta che generalmente assume un portamento arbustivo, raggiunge i 15 metri di altezza. D’obbligo superare una recinzione, per mezzo di una scaletta che si trova di fronte una capanna, e, attraversato un vasto pianoro ricoperto da una fitta e rigogliosa felce aquilina, entrare nel bosco di agrifogli, dove la luce difficilmente riesce a raggiungere il suolo.
Questo è uno di quei luoghi che invitano ad una lunga sosta, generalmente addolcita dai melodiosi canti dei tanti uccelli che popolano le fitte fronde degli alberi.